Nel Parco, una delle Aree è stata destinata ai “Frutti antichi”, ovvero a quelle varietà di frutta che “usavano i nostri nonni” e che sempre meno è nota o impiegata dal punto di vista commerciale. I Viscioli (Prunus cerasus), i Melograni (Punica granatum), il Pero cotogno (Pyrus cydonia), il Gelso bianco (Morus alba), il Gelso nero (Morus nigra), il Sorbo (Sorbus domestica), l’Azzeruolo (Crataegus azarolus), il Nespolo (Eriobotrya japonica), il Kaki (Diospirus kaki), la Mela limoncella (Malus domestica var. limoncella) ed il Giuggiolo (Zizyphus vulgaris).
La scelta di recuperare queste varietà antiche è proprio nello spirito della fattoria, in cui ogni cosa si produce per essere consumata in un ciclo chiuso senza sprechi, ove persino l’immondizia (gli scarti da cucina organici) vengono raccolti in compostaggio per poi ridonarli al terreno sotto forma di concime naturale. Così anche è di questo principio il riconsiderare tutto ciò che si produce e si produceva, ritrovando in questo modo alcuni sapori che altrimenti, spesso solo per questioni meramente
